Le katana giapponesi sono spade tradizionali che hanno segnato la storia grazie alla loro bellezza e qualità artigianale oltre che per la potenza in combattimento.
Queste katana presentano peculiarità uniche e sono realizzate dall'unione di diverse parti, ciascuna con un ruolo specifico per migliorare le performance durante l'uso e la qualità estetica. Se non sei un esperto di katana giapponesi potrai finalmente scoprire in dettaglio ciò che le rende uniche.
Lama (Kami)
La lama (kami) è il cuore della katana e viene realizzata utilizzando diversi tipi di acciaio, il migliore è quello al carbonio di alta qualità. La lama può avere un codolo pieno o parziale e presenta una solidità che è essenziale per la forza e la resistenza della katana.
Codolo (Nakago)
Il codolo (nakago) è la parte della lama che si inserisce nell'impugnatura. Può essere lavorato a martello o con incisioni (yasurime) e, nella tradizione, riporta il marchio del fabbro che l'ha forgiata.
Impugnatura (Tsuka)
L'impugnatura (tsuka) è la parte della katana che il guerriero afferra per impugnare la katana. È fissata al codolo tramite un perno inserito nel mekugi ana (foro).
Guardia (Tsuba)
La guardia (tsuba) è il disco metallico posto tra la lama e l'impugnatura. Ha la funzione di proteggere la mano durante l'uso della katana.
Altre parti importanti delle katana giapponesi
Fodero (saya): il contenitore in cui viene riposta la lama Nappa (kashira): la parte terminale dell'impugnatura Legatura (ito): la corda avvolta attorno all'impugnatura Fermagli (seppa): piccoli dischi metallici che fissano la lama all'impugnatura
È importante sapere che ogni parte della katana giapponese svolge un ruolo fondamentale nel conferirgli eleganza, forza e funzionalità uniche. La maestria degli artigiani giapponesi nel forgiare e assemblare queste parti è ciò che rende le katana oggetti estremamente ambiti da collezionisti e amanti della cultura giapponese.
Differenze principali tra katana e spada europea
Le principali differenze tra le katana giapponesi e le spade europee possono essere ricondotte a specifici elementi competitivi di queste armi bianche:
Forma della lama
Le katana hanno una lama curva a singolo filo, mentre le spade europee hanno una lama dritta a doppio filo. La lama curva della katana è più adatta per i tagli, mentre la lama dritta della spada europea è più adatta per le stoccate.
Impugnatura
Le katana sono solitamente impugnate con entrambe le mani, mentre le spade europee possono essere impugnate con una o due mani. L'impugnatura della katana è avvolta con materiali come la pelle di razza o il cuoio, mentre quella delle spade europee è spesso in metallo.
Tecnica di combattimento
Le tecniche di combattimento con la katana si concentrano maggiormente sui tagli, mentre quelle con le spade europee enfatizzano più le stoccate e i colpi di punta. Le katane sono più adatte per il combattimento ravvicinato, mentre le spade europee sono più versatili in diverse situazioni.
Materiali e forgiatura
Le katana sono realizzate con un acciaio speciale chiamato tamahagane, lavorato attraverso un processo di forgiatura complesso. Le spade europee sono solitamente realizzate in acciaio al carbonio, con tecniche di forgiatura diverse da quelle giapponesi.
Queste differenze riflettono le diverse tradizioni e i diversi contesti culturali in cui queste lame si sono sviluppate, conferendo a ciascuna tipologia caratteristiche uniche e adatte ai rispettivi stili di combattimento.
L'evoluzione dell'uso della katana nel corso dei secoli
Le origini della katana possono essere fatte risalire al periodo Kamakura (1185-1333), quando i samurai iniziarono a utilizzare una spada più corta e curva rispetto alla precedente tachi. Questa nuova spada, chiamata uchigatana, era più adatta al combattimento ravvicinato a piedi rispetto alla tachi, che era più adatta al combattimento a cavallo.
Periodo Muromachi (1338-1573) Durante il periodo Muromachi, l'uchigatana si evolse ulteriormente nella katana, con una lama più corta e curva. Questo cambiamento fu guidato dalle esigenze del combattimento a piedi durante il turbolento periodo Sengoku, caratterizzato da numerosi conflitti tra i signori feudali. La katana divenne l'arma principale dei samurai sul campo di battaglia.
Periodo Momoyama (1574-1600) Nel periodo Momoyama, le katana iniziarono ad essere decorate con metalli preziosi e altri ornamenti, diventando simboli di status e prestigio per i samurai di alto rango, oltre che armi da combattimento.
Periodo Edo (1603-1867) Durante il periodo Edo, caratterizzato da una relativa pace, l'uso della katana si spostò maggiormente verso un simbolo di status piuttosto che un'arma da guerra. Furono sviluppate diverse varianti della katana, come il daisho (coppia di spade composta da katana e wakizashi), a seconda dell'occasione e del rango del samurai.
Periodo Meiji (1868-1889) Con la fine del sistema feudale durante la Restaurazione Meiji, l'uso pubblico delle spade fu vietato nel 1876. Ciò segnò il declino della katana come arma da combattimento, anche se l'interesse per questa spada tradizionale continuò a essere coltivato attraverso le arti marziali e la dedizione di pochi maestri armaioli.
Epoca contemporanea Nonostante il divieto, l'arte della forgiatura della katana è stata mantenuta viva nel XX secolo. Il governo giapponese ha riconosciuto la forgiatura tradizionale della katana come patrimonio culturale, favorendone la continuità. Oggi la katana rappresenta un legame con il passato del Giappone, un simbolo della sua identità culturale e un'espressione della sua maestria artigianale.